domenica 17 gennaio 2010

Immaginate Lupacama e i bambini... orizzonti infiniti, concreti e vivi di sviluppo!!



17 gennaio 2010
Immaginate Lupacama, in una giornata grigia e umida... una di quelle giornate in cui gli odori si fanno più densi, come trasportati e amplificati da miliardi di goccioline d'acqua diffuse nell'aria. Odore di terra e erba bagnate. Odore dolce di cortecce umide, quello intenso ed esotico di resina di pino e cipresso. Odore di foglie cadute miste a terra e ghiande, sotto le querce secolari.

Sono le 10.30 di questa grigia mattina di gennaio, quando sei bambini arrivano a Lupacama. Scendono dalle auto, riscaldate e pulite. Arrivano da Grosseto, arrivano dalla città, piccola, ma pur sempre città...Ognuno di loro indossa colori diversi. Ci sono cinque bambine Anna, Bianca, Virginia, Chiara e Vittoria e un unico bambino, Alessandro.Sono appena scesi dalle loro auto e già lo spazio di Lupacama, si popola della nuova fresca e frizzante energia, delle loro giovani voci, e dei loro colori.

Oskar, Baroeska, Wonder e Na'éxa, dal campo dove pascolano, si pongono in loro ascolto, alzano la testa e piegano il collo ad arco, verso i nuovi arrivati. Con le orecchie tese e con i musi puntati nella stessa direzione, accolgono i bambini accompagnati dalle mamme, si aprono a loro con quella calma e morbida presenza che li contraddistingue, con quella energia pulita e libera che fluisce da ogni parte del loro corpo e che arriva ad avvolgerci come un dono spontaneo e inaspettato!

Intanto, Temis e Lupin, abbaiano a più non posso, da dentro casa, in attesa che arrivi il loro momento di relazione e di condivisione dell'esperienza con i sei bambini.

Siamo lontani da loro... molto lontani sia nella dimensione spaziale, esterna, che in quella intima dell'anima...

Il percorso che alla fine della mattinata porterà i sei bambini più vicini agli animali, fino quasi a farglieli sfiorare, ha seguito un sentiero magico, lento, ricco di imprevisti, di nuove cose da scoprire, a cui prestare ascolto e osservazione.

Il percorso non li ha condotti direttamente e velocemente a cani e cavalli, ma piuttosto li ha apparentemente allontanati da essi, avvicinandoli di più alla terra, ad ogni altra piccola e grande forma di vita, a rami secchi, foglie cadute, all'acqua delle fosse e persino ai sassi dei viottoli intorno casa.
Piccoli passi per un gioco che fa diventare grandi, bambini, cani e cavalli...
Un grazie di cuore a tutti loro, per questa intensa mattinata di crescita!

A presto per un nuovo incontro!!

Caterina e Maria Lazzi.

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