giovedì 26 marzo 2009

Ricordo del 7 marzo 2009: "La via del contrario"

Sole vento terra bagnata fango oggi si cammina sulla via del contrario!
Quindici persone attendono l'inizio del cammino.
Parlano e ridono tra di loro, guardando i cavalli liberi nella “prateria”... Girano tra le strutture della Manada... Osservano l'ambiente. Iniziano a respirare, ad ascoltare la serenità di un ritmo di vita più lento ed i respiri curiosi e profondi dei nostri cavalli che si crogiolano al sole.
Io sono l'occhio che cattura dall'esterno le immagini (le dinamiche) dell'esperienza percorrerò lo stesso cammino a ritroso di quelle persone, insieme e attraverso di loro, rimanendo tanto vicina e tanto lontana ad ognuno.

Suonano le percussioni. La guida raccoglie tutti in cerchio. Tutti gli occhi sono chiusi: il sole che batte sulla pelle, la riscalda e la colora... risveglia e amplifica le percezioni.
Comincia lo sciamano a muoversi tra ognuno dei quindici, vibrando li sfiora, lasciando sui visi un segno del suo passaggio, di quel contatto.
Il gruppo è adesso la Tribù Degli Uomini Dei Cavalli, un unico corpo e tanti spiriti alla ricerca di assonanza, sintonia, armonia, per il tempo che durerà l'esperienza.
Ecco che lo sciamano sceglie per la tribù, un capo, un uomo di medicina, un capo dei guerrieri e due contrari, due sacri folli che sfidano e deridono la norma, la ignorano, scuotono gli animi per riavvicinarli al sacro.

La tribù vive nel 1877, sta per essere rinchiusa per sempre all'interno di una riserva dal generale Sherman. Egli offre al capo tribù un'opportunità: prima di entrare nella riserva possono essere richieste dieci concessioni, di qualsiasi natura. Loro in breve tempo dovranno stabilire cosa potrebbe essere essenziale richiedere al generale, affinchè l'autenticità della loro esistenza sia preservata dall'estinzione.

... cosa potrebbe essere essenziale? La terra? La libertà di culto? Le loro tradizioni? Il diritto a cacciare? I cavalli? Le armi? Pensano, uomini e donne, confusi ma caparbi. Discutono, cercano di definire la cosa fondamentale da richiedere. Provano con la mente ad afferrarla e stringerla, ma niente... lei sguilla via dall'abbraccio della ragione. I folli contrari pungono le pance di ognuno; stuzzicano con irriverenza le loro emozioni a ribellarsi a quella continua prevaricazione della mente nel raggiungere l'essenziale sacro dentro di loro. Smuovono tensioni, un po' di rabbia, insinuano dubbi!

Il generale Sherman affiancato da due cavalli selvaggi, attende la tribù, all'ingresso della prateria, per accoglierne le richieste: le ascolta e ne è insoddisfatto. Non hanno sapore, non hanno odore, non vibrano della sacra energia dello spirito di una tribù! È l'ora dunque di darle vita e farla fluire dentro ai loro corpi!
Ecco che fanno il loro ingresso nell'esperienza, le azioni, i movimenti, i gesti: ora a creare ritmo battendo sulle percussioni sparse nella prateria. Ora a sperimentare quello stesso ritmo in una danza, uomini e cavalli insieme. Si contagiano, si toccano, si sfiorano, si ascoltano, si respirano! Cavalli e uomini tessono la loro ragnatela, con urla, zoccoli e piedi che scalpitano, mani che battono, orecchie dritte che sentono, visi che sorridono, narici che soffiano e corpi dipinti degli stessi colori, dalle loro stesse dita!

Lo sciamano, con indosso i colori della terra, dell'erba del sole e del cielo, gli stessi della tribù, fa il suo ingresso nella prateria sul dorso candito e potente di Pioggia Selvaggia. È tornato per rinsaldare gli spiriti. Afferma che un grande potere alberga in ognuno di loro: è il sentirsi, è il concedersi la libertà di scegliere la via del contrario, che li condurrà sempre e semplicemente all'unica, autentica sorgente di se stessi.























































2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sherman nacque nell’Ohio nel 1820
La guerra civile lo richiamò in servizio nel 1861."Brillò" in alcune particolari azioni bruciò Atlanta e devastò molte fattorie.
Alla fine della guerra civile Sherman fu incaricato di comandare il Distretto del Missouri che si estendeva dalle Montagne Rocciose al fiume Mississippi.Qui SI DEDICO' MOLTO alla protezione degli operai che lavoravano alla costruzione delle linee ferroviarie.In quegli anni si distinse per la sua particolare severità con la quale affrontava il problema indiano.
Secondo lui gli indiani dovevano solamente essere rinchiusi nelle riserve e dovevano restarci.
Negoziò il Trattato di Medicine Lodge del 1867 e il Trattato di Fort Laramie del 1868 ed ebbe notevole influenza nel decidere di chiudere le tribù nelle riserve.
Sherman divenne Generale Comandante dell’esercito degli Stati Uniti nel 1869.Sheridan fece muovere guerra alle tribù del sud prima e a quelle del nord poi.A partire dalla fine degli anni 1870 quelli che un tempo erano guerrieri che giravano liberamente nell’area delle grandi pianure erano ormai chiusi nelle riserve.
MA PERCHE' NON SFRUTTATE LA STORIA E LA RELIGIONE ITALIANA CHE SICURAMENTE CONOSCETE MEGLIO E LASCIATE IN PACE UNA STORIA CHE GRONDA LACRIME NEI RICORDI DEI NATIVI?QUELLO CHE LEGGO è ANTISTORICA E MANIPOLATA IN MODO RAFFAZZONATO...

Alessandro Profeti ha detto...

Spero che quanto leggo sia stato solo un gioco..
Non vorrei che qualcuno pensi che possa essere qualcos'altro, o che abbia una qualche valenza o assonanza a rituali degli Indiani d'America, visti i riferimenti alle tribù e quant'altro...perchè non sarebbe corretto.