mercoledì 11 febbraio 2009

Giorno 10 11. 02.2009 Cimango e Francesco, sulla strada della leggera profondità

Oggi niente foto! Caterina era impegnata su altri sfidanti fronti! Quindi niente reportage fotografico.

Sarete voi stessi oggi ad immaginare, sentire, vivere e respirare le attività e i momenti che ho vissuto con Cimango ed a “far vostri” i significati legati al suo percorso di crescita.

Ora seguite i miei sensi, lasciatevi trasportare da sensazioni e visioni, la mia voce interiore vi accompagnerà nel territorio delle vostre stesse sensazioni ed emozioni.

Immaginate gli odori intensi e pungenti di questa giornata piovosa, l’odore del fieno bagnato, l’odore del fango, l’odore del letame misto a quello del tufo, l’odore del lungo pelo dei cavalli.

Immaginate ora di sentire il rumore delle gocce di pioggia sulle tettoie delle capannine, il suono che fanno centrando le pozzanghere, immaginate il suono dei passi dei cavalli, il loro rovistare nel fieno ed il loro masticare, sentite i loro respiri calmi e profondi. Sentite le gocce di pioggia cadere su di voi, sui vostri abiti, i vostri movimenti lenti tra terra, fango e acqua, mentre andate verso Cimango. Immaginate tutto rallentato.

Immaginate adesso, proprio adesso, di avvicinarvi a Cimango, sentite la consistenza della capezza che avete in mano, sentite le vostre dita morbide e rilassate, sfiorate l’incollatura di Cimango respirando con estrema lentezza, respirando impercettibilmente ma profondamente.

Ora accarezzate Cimango con la longhina, passatela oltre la criniera e guidatelo nel tondino. Ora sentite la sabbia del tondino sotto i vostri passi, percepitene il rumore, la consistenza. Giocate un po’ con le pozzanghere, mentre Cimango inizia ad attivare la sua energia ed il suo movimento. Ora iniziate sentire l’energia di Cimango, osservando il suo comportamento e calibrate le vostre azioni, come in una danza, guidate e lasciatevi guidare, create movimento e lasciatevi rapire da quello stesso movimento, entrate nell’energia per poi uscirne, sentite di esserci senza esserci.

Ora immaginate Cimango al centro del tondino, il suo respiro regolare, profondo, la sua vibrante presenza, la sua calma carica ed impetuosa, la sua leggerezza e la sua profondità. Passate una mano lungo la sua schiena rilassata, percipetene il calore. Ora muovetevi carezzando il collo che si distende verso il basso. Sentite i vostri movimenti sempre lenti, sempre rotondi. Sentite ogni vostro passo intorno a Cimango, come fosse un sacro canto.

Ora prendete il sottosella e la sella, poggiatela con leggerezza sulla schiena di Cimango, per poi levarla via e per poi ripoggiarla con superiore leggerezza. Sentite i vostri movimenti calibrati, avvolgenti, rotondi. Sentite la vostra voce interiore modulare ritmo e cadenza, lasciatevi carezzare dalle parole rivolte a voi stessi e a Cimango. La pioggia vi continua a bagnare leggermente, ma il vostro calore la lascia evaporare. Sentite il caldo vapore fuori di voi, sentite il caldo magma emotivo dentro voi.

Ora, proprio ora, infilate il piede nella staffa per poi levarlo, aspettate che Cimango abbia un respiro profondo prima di salire in sella. Cimango indossa solo una capezza, sentite la consistenza della redine in corda tra le vostre dita, sentite ogni imperfezione della corda allo scorrere lento del vostro tatto.

Ora vedetevi seduti in sella a Cimango, sentite il vostro equilibrio attraverso l’equilibrio del cavallo. Ora lasciate che l’energia fluisca e lasciate uscire Cimango dal tondino. Cercate la via della calma e della leggerezza, una profonda leggerezza, una consapevole leggerezza. Lasciate che la vostra comunicazione dalla sella diventi una danza. Lasciate che l’armonia vi attraversi.

Ora guidate Cimango sulle variazioni di cadenza e sulle transizioni, modulando i vostri segnali in base alle risposte di Cimango. Ora sentite quanto la vostra comunicazione diventa sempre più fluida e chiara. Sentite quanto il dialogo tra voi e Cimango diventa scambio di energie e movimenti.

Ora sentite Cimango calmo e sereno.

Ora sentite dentro di voi che alcune cose possono apparire difficili, ma non sono impossibili da immaginare, sentire, pensare, vivere e respirare.

Ottimi sogni a tutti!

Francesco

Nessun commento: