mercoledì 4 febbraio 2009

Giorno 2 03. 02. 2009 Obbiettivo: ristrutturazione dell'esperienza.



Cimango a tre anni e mezzo è già stato domato, a nostro dire troppo precocemente, secondo i criteri e i metodi della doma argentina. Quello che salta agli occhi nel suo comportamento è la diffidenza se non addirittura la paura che dimostra di provare di fronte ad oggetti come la sella, la copertina, il lazo. Rispetto ad essi reagisce proprio come se non li conoscesse, nonostante di sicuro sia già entrato in contatto con ognuno di essi. Anche il mettergli la cavezza per condurlo fuori dal paddock genera in lui tensione e ansia.
Da tutti questi elementi deduciamo che la doma ricevuta lo abbia formato solo ed esclusivamente sulla reattività e lo abbia superficialmente costruito sul nesso azione – reazione. Non è difficile capire quindi come Cimango abbia consolidato atteggiamenti di difesa fuga e aggressività.

Il lavoro di oggi è interamente dedicato a destrutturare le rappresentazioni che Cimango ha fissato dentro di sé, relativamente a tutto ciò che ruota attorno alla monta (sella, copertina e lazo) e alla relazione con l'uomo in questa specifica situazione.

Francesco inizia a destrutturare tutto da subito.

- Induce Cimango alla calma sia nell'andare dal paddock al tondino, che all'interno di esso. Si relaziona a lui con movimenti lenti, presenza morbida ma consistente.



- Lavora sulla relazione con Cimango proponendosi come un punto di riferimento genarativo di esperienze, esplorative e formative.



- Guida Cimango ad integrare nel proprio scenario esperienziale tutti quegli oggetti verso cui è inizialmente diffidente, copertina, sella e lazo, che inizieranno ad avere dentro di sé una nuova valenza ed una nuova rappresentazione.





Il percorso di Cimango è ispirato a EquinSensExperiencE© - Modello Zooantropologico Percettivo-Esperienziale di Sviluppo delle Persone e dei Cavalli.

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